L’osteoporosi è una patologia che rientra nel terreno di competenza di più specialisti. Appartiene alla branca dell’osteologia, una delle aree di pertinenza reumatologica, accanto al gruppo delle patologie artritogene e delle connettiviti. Il trattamento della fragilità ossea, tuttavia, è presente in numerose altre
condizioni, che coinvolgono specialisti di altre aree medichecome la geriatria, l’endocrinologia, l’ortopedia, la fisiatria e la medicina interna.
Il rischio delle fratture da fragilità è marcato in condizioni significative quali, ad esempio, quelle che portano ad un trattamento cronico con terapia steroidea anche a basso dosaggio, patologie reumatiche quali l’artrite reumatoide e le spondiloartriti, la patologia endocrina da alterato metabolismo
osseo (distiroidismi e iperparatiroidismi). La patologia osteometabolica, inoltre, risulta caratterizzare determinate condizioni mediche importanti e spesso misconosciute, quali stati carenziali, patologie del malassorbimento, l’insufficienza renale e stati post operatori o clinici che provocano immobilità prolungata,
soprattutto dopo eventi traumatici, come le fratture stesse.
È poco probabile, per la multidisciplinarietà richiesta, che il medico che gestisce le necessità del paziente sia in grado di cogliere le sfumature di ogni singola possibile diagnosi differenziale e, per tale motivo, è estremamente utile rifarsi a modelli che possano aiutare il clinico a comprendere meglio le cause della perdita ossea per affinare la scelta terapeutica.